giovedì, maggio 15, 2008

OMERO ED IL CUOIO

Omero è certamente uno dei maggiori informatori per quanto riguarda il cuoio ed i suoi impieghi.
Dalla sua parola sappiamo che gli eroi amavano coprirsi di pelli d’animali feroci, le quali dovevano essere accuratamente conciate perchè non si alterassero, e ci ricorda che Agamennone portava un manto di pelle di leone mentre Ulisse indossava quella di cervo donatagli da Minerva.

Anche gli elmi erano di cuoio; quello di Dolone era di pelle di faina.

Nell’Iliade è descritto il famoso scudo di Aiace, e molto abile dovette essere il costruttore dello scudo di Sarpedonte, così descritto:

Il bel scudo rotondo, ricoperto
di ben condotto, sottil bronzo, e dentro
v’aveva l’industre artefice cucito
cuoi taurini a più doppi .

Per ciò che riguarda la concia risulta particolarmente interessante il passo del diciassettesimo canto dell’Iliade nel quale è descritta la battaglia tra Troiani ed Achei attorno alle spoglie di Patroclo. Vi leggiamo:

A robusti garzoni il correggiaio
la pingue pelle a rammollir commette
di gran tauro: disposti essi in corona
lo strirano di forza; immantinente
l’umidor ne distilla, e l’adiposo
succo le fibre ne penetra, e tutto
a quel molle tirar si stende il cuoio.


Gli accenni omerici agli oggetti di pelle sono numerosi e vari:
possiamo citare gli otri per vino e per acqua negli episodi di Circe, Nausicaa e di Calipso descritti nel quinto e settimo canto dell’Odissea; le coperte di cuoio per sedili e per letti, i cavi per i navigli, le cinture e le cinghie. Curiosa ed interessante è la descrizione della palla da gioco di cuoio usata dai Feaci, fabbricata da un certo Polibo e così descritta nell’ottavo canto dell’Odissea:
Nelle mani tosto la leggiadra palla
Si recaro, che ad essi aveva l’industre
Polibo fatta, e colorata in rosso.

Elle Decor January 2008


New York Times Aug. 2007